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Una sera...


di Abe75mi
04.07.2021    |    111    |    0 6.0
"Ed ecco un altro momento che si fissa nella mia mente..."
Da come era iniziata sembrava proprio una serata come tante...
Ci vedevamo da qualche mese ormai, quando i rispettivi impegni familiari ce lo consentivano...
Un aperitivo, una cena, e poi il motel.
Tanto buon sesso, il feeling era rimasto invariato, anche, se, ovviamente, quei brividi straordinari delle prime volte si erano un po' affievoliti...
Avevamo mangiato qualcosa, bevuto un paio di bicchieri di vino, e ci stavamo avviando verso la mia macchina...
Tu indossavi un maglioncino leggero, una gonna floreale, svolazzante, collant neri, molto velati, e un bel paio di decolleté nere.
Vederti davanti a me, con quella camminata così sexy, mi aveva risvegliato qualcosa... La mia eccitazione stava montando... Molto rapidamente...
Ti avevo preso per la mano... Spinta contro il tronco di quell'albero, e in un momento, lì, nel parcheggio, le nostre lingue erano intrecciate, le nostre mani vagavano, avide, sui nostri corpi, ed il mio pene, già eretto, spingeva forte, attraverso i pantaloni, contro il tuo pube...
"Ti voglio... Subito. Qui." Ti sussurravo nell'orecchio, mentre le mie mani erano già sotto la tua gonna, e stringevano forte i tuoi fianchi per tenerti avvinghiata a me...
"No dai... Non possiamo... Non qui..."
E con un po'di difficoltà mi avevi allontanato.
Ma anche tu eri così eccitata... Così calda...
Correvamo in macchina, in quella strada di campagna, verso il motel, e la tua mano indugiava sotto la gonna...
Finché hai preso la mia, e l'hai posata sul tuo sesso.
In un attimo ho realizzato che non portavi nulla sotto quei collant leggerissimi... E ho sentito i tuoi umori rendere fradicio il nylon...
Ti ho masturbata un po', e quando ho ritirato la mano ho assaggiato il tuo sapore... Avidamente.
Da lì è stato un attimo...
Una stradina sterrata, una frenata, una sterzata.
Dopo pochi secondi eravamo sul sedile posteriore... i tuoi collant erano strappati, e tu cavalcavi il mio cazzo durissimo, mentre le mie mani avevano spostato bruscamente il reggiseno, e toccavano con energia il tuo seno, i tuoi capezzoli...
Il tuo orgasmo mi era stato annunciato da quella contrazione della schiena che mi aveva offerto il tuo seno ormai completamente scoperto... Ed il mio era arrivato poco dopo...
Ci stavamo riposando sul sedile posteriore, senza avere bisogno di parlare di nulla... Poi la mano ha guidato la tua bocca al mio pene... E tu hai iniziato a succhiarlo finché non ha iniziato a diventare di nuovo duro... Tra le tue labbra... Nella tua bocca...
Ed ecco un altro momento che si fissa nella mia mente...
Tu che, dopo esserti liberata di quel poco che ti era rimasto addosso indossi le scarpe, apri la portiera e scendi, senza dire nulla, ma lanciandomi quello sguardo...
Io che ti seguo... Già di nuovo duro come il marmo...
E ti guardo poggiare le mani sul cofano, e offrirti di nuovo a me...
Resto un attimo ad ammirare le tue gambe... Che quelle scarpe slanciano così bene...
Il tuo culo... La tua schiena...
Il primo gesto è istinto puro... Schiaffeggiare quel culo che si offre a me così spudoratamente.
Quei tuoi mugolii mi fanno capire che ho trovato il giusto mix tra delicatezza e un pizzico di dolore... E fanno andare la mia eccitazione alle stelle.
Sono duro come il marmo.
E poi sono di nuovo dentro di te.
Una mano sul tuo fianco, e una sulla spalla che ti spinge piano verso il basso, ti fa poggiare al cofano, in modo che ti pieghi ancora di più verso di me... E che la penetrazione si faccia ancora più profonda...
L'amplesso ha qualcosa di selvaggio... La mia foga, amplificata dalla situazione, è pari alla tua eccitazione... Che avverto, forte, i quei mugolii, nei movimenti delle tue mani, che da un lato cercano un appoggio che contrasti la mai spinta, e dall'altro cercano i miei fianchi per spingermi ancora più a fondo dentro di te.
Il tuo orgasmo era arrivato... Sottolineato da quei brividi del tuo corpo... Ma al mio mancava ancora qualcosa... Quel leggero, dolce dolore reciproco che accompagna la penetrazione anale... E mentre ti tenevo il pube il mio cazzo esplodeva.
E per quei pochi secondi essere lì, avvinghiati, esausti, in estasi, sul cofano di una macchina in mezzo ai campi, fu tutto il nostro mondo.

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